Via libera alla legge di bilancio 2022. Dopo il lungo iter di stesura e approvazioni successive tra modifiche e aggiustamenti, la manovra da 36,5 miliardi ha ottenuto l’ok definitivo con la fiducia al Governo da parte della Camera.
Nel complesso una buona manovra, secondo CNA, che esprime apprezzamento per le diverse misure utili a sostenere la ripresa economica dell’Italia stimolando consumi e investimenti e rispondendo in modo positivo ad alcune delle richieste pervenute proprio dalla nostra associazione. Bene la mitigazione della pressione fiscale e del costo dell’energia, pericolosamente aumentato negli ultimi mesi. Condivisibili sono anche le soluzioni in materia di lavoro che accrescono la protezione dell’occupazione e riducono gli oneri a carico dei datori di lavoro. Ora però la vera sfida sarà disinnescare i fattori di instabilità che minacciano l'economia, in primis l’inflazione e la scarsa reperibilità di materie prime, concentrandosi sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Vediamo nel dettaglio le voci più rilevanti d’interesse per l’impresa e i lavoratori.
FISCO
8 miliardi della Manovra (di cui 2 già assegnati e 6 in arrivo) saranno destinati al taglio delle tasse sul lavoro, come richiesto da CNA. L’intervento andrà ad incidere in positivo sul cuneo fiscale, rimodulando le aliquote Irpef e Irap per consentire sia alle aziende che ai lavoratori di beneficiare degli effetti della riduzione sulla busta paga. L’obiettivo è portare il peso fiscale stabilmente al 41% dopo il tetto del 42,8 raggiunto nel 2020.
Le aliquote fiscali, cioè le percentuali usate per calcolare quanto tassare i redditi delle persone fisiche, scendono da cinque a quattro, e con un parziale riordino degli scaglioni centrali, quelli dei redditi medi. Queste le nuove soglie:
Scompare lo scaglione 55 mila-75 mila che prima era tassato al 41%. Slittano a marzo le addizionali comunali e regionali.
Viene cancellata l’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per professionisti, i lavoratori autonomi e artigiani. Per le società l'Irap rimane invece dovuta.
Stanziati altri 1,8 miliardi per il taglio delle bollette di luce e gas, arrivando a un totale di 3,8 miliardi che saranno usati nel primo trimestre 2022 per calmierare i prezzi dell’energia per famiglie e imprese.
Via libera all’inserimento direttamente in manovra delle norme antidelocalizzazioni delle imprese con almeno 250 dipendenti. In caso di chiusura di una sede aziendale con minimo 50 dipendenti i datori di lavoro dovranno comunicarlo almeno 90 giorni prima a sindacati regioni, Anpal e Ministeri del Lavoro e Sviluppo Economico. Previste multe salate se l’azienda non rispetta il percorso di salvataggio concordato.
Ci sarà più tempo per pagare le cartelle notificate nel primo trimestre 2022, con il termine prolungato da 60 a 180 giorni.
I crediti d’imposta per i beni strumentali 4.0 sono prorogati fino al 2025 (ma niente cumulo con i fondi Pnrr), anche se le aliquote resteranno quelle attuali solo per tutto il 2022 e poi saranno dimezzate. Il bonus Ricerca e Sviluppo viene allungato fino al 2031 con aliquota ridotta al 10% ma aumento del beneficio massimo a 5 milioni. Il 2022 rimarrà l’ultimo anno per godere del superammortamento dei beni strumentali tradizionali.
Viene rifinanziata con altri 900 milioni (180 milioni l’anno fino al 2026) la Nuova Sabatini, cioè l’efficace misura che consente alle imprese di abbattere gli interessi sui finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari. Un risultato che premia gli sforzi della nostra associazione, che già negli scorsi mesi si era mossa segnalando il rapido esaurimento dei fondi 2021.
Il fondo per l’export gestito da Simest viene stabilizzato con 1,5 miliardi annui fino al 2026, e con l’aggiunta di 150 milioni sempre annui per i contributi a fondo perduto. Tradotto: le imprese possono continuare ad approfittare, con l’aiuto del nostro programma Intex, dei finanziamenti statali a condizioni agevolate (e con una quota a fondo perduto), con cui attivare progetti di posizionamento nei mercati esteri partecipando a fiere, avviando un e-commerce o digitalizzando i processi aziendali.
Com’era nelle previsioni, il governo ha deciso di prolungare il Superbonus 110.
Condomini e edifici plurifamiliari
Per i condomini e le persone fisiche che operano su edifici plurifamiliari composti da 2 a 4 unità, l’incentivo è esteso per tutto il 2023. Nel 2024 l’aliquota si riduce al 70% e nel 2025 al 65%.
Edifici unifamiliari
Prevista la proroga del bonus di 6 mesi (fino al 31 dicembre 2022 rispetto alla prima scadenza fissata al 30 giugno), ma solo se lo stato avanzamento dei lavori è di almeno il 30% entro il 30 giugno 2022. Niente limitazioni legati all’Isee o alla distinzione tra prime e seconde case.
Sul fronte degli altri bonus casa ecco conferme e novità:
Vengono prorogate ancora (slittando dal 1° gennaio 2022 al 1° gennaio 2023) sia la Plastic Tax che la Sugar Tax, cioè rispettivamente le imposte sull’acquisto di plastica monouso e sul consumo di analcolici zuccherati. Avviato anche un Fondo Italiano per il clima (840 milioni annui da qui al 2026) per sostenere gli interventi pubblici e privati capaci di aiutare l’Italia a centrare i target climatici definiti per il nostro Paese.
Viene sospesa fino al 31 marzo 2022 la Tosap-Cosap, cioè la tassa per l'occupazione del suolo pubblico che riguarda i titolari di bar e ristoranti o i commercianti ambulanti
LAVORO
Oltre al riordino delle aliquote Irpef cambiano gli importi delle detrazioni fiscali che spetteranno per fasce di reddito in misura decrescente fino a 50.000 euro annui. Il trattamento integrativo (bonus Irpef mensile di 100 euro) viene riconosciuto fino a 15.000 euro di reddito annuo.
Dal 1° gennaio 2022 il Fondo Integrazione Salariale si allarga anche alle imprese fino a 5 dipendenti, i cui datori di lavoro potranno contare su 13 settimane in biennio “mobile” (cioè valutando i due anni precedenti a partire dall’ultimo giorno di trattamento richiesto). Per le aziende da 6 dipendenti in su le settimane salgono a 26, sempre in biennio mobile. L’aliquota sotto i sei dipendenti è dello 0,50%, mentre sopra dello 0,80%.
La nuova legge di Bilancio apre il 2022 portando a un ampliamento della platea delle aziende potenzialmente interessate al contratto di espansione. Il limite dimensionale scende da 100 a 50 dipendenti minimi per poter approfittare della misura che consente di portare all’esodo incentivato dei lavoratori più anziani, favorendo l’incremento occupazionale di nuove professionalità che possano portare alla crescita dell’azienda.
Dal prossimo anno la Cassa integrazione straordinaria potrà essere richiesta da tutte le aziende con più di 15 dipendenti, qualsiasi sia il settore di appartenenza. Nel caso di realtà con più di 15 dipendenti vale la concessione di un ulteriore intervento di integrazione salariale per recuperare i lavoratori a rischio esubero, pari a un massimo di 12 mesi complessivi non prorogabili.
Previsto l’esonero dal versamento dei contributi per le imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato lavoratori in uscita da aziende per le quali è attivo un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Le aziende che assumono con contratto a tempo indeterminato i lavoratori in integrazione salariale ricevono invece un contributo del 50% mensile dell’ammontare del trattamento straordinario che sarebbe stato corrisposto al lavoratore.
Dal 1° gennaio 2022 gli stessi lavoratori beneficiari del trattamento straordinario di integrazione salariale possono inoltre essere assunti con contratto di apprendistato professionalizzante senza limiti di età.
Le aziende che attivano percorsi di tirocinio senza riconoscere una congrua indennità rischiano multe fino a 6 mila euro.
Per i contratti di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, stipulati nell’anno 2022, è riconosciuto ai datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove uno sgravio contributivo del 100% nei primi tre anni di contratto.
Viene rifinanziato fino al 2029, ma con nuovi paletti. Scatteranno verifiche sui beni posseduti all’estero, e la misura dell’assegno sarà per l’80% definita dalla somma dei redditi lavorativi di tutto il nucleo familiare. La domanda di Reddito equivarrà a dichiarazione di disponibilità lavorativa. Si perderà il diritto al reddito al rifiuto della seconda offerta lavorativa, e comunque l’assegno sarà ridotto mensilmente di 5 euro a partire dalla sesta mensilità. Le aziende godono di uno sgravio contributivo se assumono con contratto a tempo indeterminato o in apprendistato un titolare di Reddito di Cittadinanza.
Dal 1° gennaio 2022 per tutti i datori di lavoro con almeno un dipendente diventa obbligatoria l’istituzione dei Fondi di Solidarietà Bilaterale. In caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a partire dall’1 gennaio 2022 tutte le attività con almeno un dipendente possono rientrare nei Fondi di Solidarietà Bilaterale Alternativa per abbattere il costo del lavoro.
(Chiedici informazioni)
Sempre dal primo gennaio i datori di lavoro con almeno un dipendente appartenenti a settori, tipologie e classi dimensionali che non aderiscono ai Fondi di Solidarietà Bilaterale saranno soggetti ad attivare il fondo di integrazione salariale.
In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 0,8 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo di 2.692 euro mensile, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui sopra, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
In via sperimentale dal 2022 viene avviato l’esonero per un anno del 50% dei contributi previdenziali a carico delle dipendenti del settore privato. La misura scatta al rientro della lavoratrice dopo il congedo obbligatorio per la maternità.
Le lavoratrici autonome che nell’anno precedente alla maternità hanno dichiarato un reddito inferiore a 8.145 euro potranno contare su tre mesi di indennità di maternità aggiuntiva.
Cambia volto l’indennità di disoccupazione (Naspi) che a partire dal 2022 prevede nuovi requisiti. Viene eliminato il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi antecedenti alla cessazione del rapporto, proseguendo di fatto con la linea già sperimentata nel 2021; il meccanismo di décalage che abbassa l’importo del 3% scatta dal sesto mese e non dal quarto; nel caso dei lavoratori più anziani (over 55) lo stesso si applica dall’ottavo mese.
Stop a quota 100: per avere diritto al pensionamento anticipato dal 2022 si passa a quota 102 (almeno 64 anni di età e 38 di contributi). Vengono poi prorogati di un altro anno l’Ape sociale (l’anticipo pensionistico concesso ai lavoratori con 63 anni e almeno 36 di anzianità contributiva, esteso adesso ad altre 23 categorie di lavori gravosi) e Opzione Donna (la pensione interamente contributiva per le lavoratrici con 58 anni e 35 di contributi, 59 anni se autonome). Nasce inoltre un nuovo Fondo per la pensione dei lavoratori con 62 anni di età dipendenti di piccole e medie imprese in crisi.
Gli operai edili e i ceramisti potranno approfittare dell’Ape sociale, anticipato l’uscita dal mondo del lavoro con la soglia dei contributi che passa da 36 a 32 anni, con l’età minima che resta a 63 anni.