Tassista accoltellato a Verona, anche CNA all’assemblea spontanea dei colleghi

La presidente Campostrini: «Istituzioni e professionisti insieme per combattere l’escalation di violenza e restituire fiducia e sicurezza agli operatori».
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tassista accoltellato Verona CNA Unione Radiotaxi

Si sono uniti anche i soci CNA all’assemblea spontanea dei tassisti promossa ieri nel piazzale della sede dell’Unione Radiotaxi di Verona per manifestare solidarietà al collega vittima di un’aggressione da parte di un cliente. L’episodio è avvenuto sabato sera al termine di una corsa dalla stazione di Porta Nuova fino a Legnago: per cause ora al vaglio dei Carabinieri di Legnago, il passeggero si è scagliato contro l’autista ferendolo ad una mano e al petto con un coltello.

Dopo due giorni in rianimazione la vittima fortunatamente è fuori pericolo, ma restano sgomento e paura per un episodio che allunga la lista delle aggressioni, dei soprusi e delle intimidazioni ai danni di una categoria che adesso chiede alle istituzioni di fare qualcosa.

Nelle ore successive al fatto, le categorie hanno scelto di riunirsi per rivolgersi con voce sola al Prefetto di Verona e alle autorità cittadine, sottolineando con una lettera congiunta le difficoltà degli operatori a lavorare in un clima di crescente tensione.

«Un episodio del genere, con ferite da armi da taglio, qui non è mai accaduto – osserva amaramente Daniela Campostrini, Presidente Tassisti CNA Veneto -, segno che l’escalation di violenza che abbiamo imboccato purtroppo a senso unico non sembra voler finire. In questi ultimi mesi abbiamo perso il conto delle tante altre forme di sopruso ormai all’ordine del giorno, come le difficoltà nel farci pagare le corse, le aggressioni verbali, e più in generale la crescente mancanza di rispetto nella persona del tassista. Noi siamo una categoria che sta tutt’ora subendo gli effetti a lungo termine della pandemia, ma nonostante questo continuiamo a svolgere il nostro servizio 24 ore su 24, consapevoli di rischiare molto quando entriamo in contatto con il disagio della nostra società. A tutto questo però si può mettere fine, attraverso la solidarietà tra istituzioni e mondo del lavoro, stigmatizzando la violenza e combattendo tutti insieme per restituire un senso di sicurezza non solo al nostro mondo, ma a tutti i livelli della società».

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