Con il Decreto Legge del 22 febbraio 2021 il Governo Draghi proroga di un ulteriore mese il divieto di spostamento tra regioni. I movimenti tra territori e province autonome rimangono dunque proibiti fino a sabato 27 marzo; restano le solite eccezioni: per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute.
È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
La più importante novità introdotta dal nuovo provvedimento riguarda le zone rosse e prevede il divieto, sempre fino al 27 marzo, di spostamenti verso abitazioni private diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.
Tra le ultime misure del precedente Governo, il prolungamento dello stato di emergenza fino al 30 aprile 2021. Rimangono valide fino al 5 marzo, su tutto il territorio nazionale, le regole del decreto-legge 14 gennaio, per arginare la diffusione del Coronavirus. Ecco in dettaglio cosa prevede la legge:
Resta consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata, tra le 5.00 e le 22.00, a un massimo di 2 persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.
Si potrà comunque sempre portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Gli spostamenti possono avvenire:
Rimane valido quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti (vai a questo articolo per approfondire).
Il nuovo decreto-legge istituisce anche la nuova “area bianca”, nella quale si collocheranno le Regioni con un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per 3 settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti.
In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree “gialle”, “arancioni” e “rosse” ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli (rimarranno fondamentali solo distanziamento e uso della mascherina).
Il DPCM 14 gennaio, promulgato dal precedente Governo Conte, ha introdotto misure ancora più stringenti per persone e attività.
Il decreto rimane in vigore fino a venerdì 5 marzo, ecco le principali disposizioni:
Per evitare ulteriormente possibili assembramenti, viene introdotto il divieto di vendita d’asporto per i bar senza cucina e simili (codici ateco: 56.30.00 - 47.25.00) a partire dalle ore 18.00.
Resta sempre consentita la consegna a domicilio fino alle 22, dopo la chiusura al pubblico.
Anche in zona gialla, continueranno a rimanere chiusi cinema, teatri, piscine, palestre e piste da sci.
In zona gialla potranno riaprire i musei, ma solo nei giorni feriali, a condizione che siano rispettati i protocolli di distanziamento e sicurezza.
Il testo firmato da Conte prevede inoltre l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni: con Rt 1 o con livello di rischio “alto” si passa in arancione; con Rt a 1,25 si va in rosso.