Pubblicato il testo definitivo in Gazzetta Ufficiale. Ecco le misure più importanti d’interesse per il mondo del lavoro.
Un temporaneo taglio del cuneo fiscale, la revisione dei contratti a termine e incentivi per le imprese che assumono giovani "neet", oltre all’innalzamento della soglia di esenzione dei cosiddetti “fringe benefit” dal reddito. Dal punto di vista delle imprese sono queste le novità più importanti contenute nel nuovo Decreto lavoro approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri del 1° maggio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio.
Vediamo nel dettaglio gli aspetti più in evidenza.
Per i periodi di paga da luglio a dicembre (esclusa la tredicesima) scatta l’esonero parziale sulla quota dei contributi per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico dei dipendenti. Questa riduzione della contribuzione (che non ha effetti per il datore di lavoro) è pari:
Secondo la disciplina prevista dal Decreto lavoro sui contratti a termine, al datore di lavoro è concesso di prorogare oltre i 12 mesi o rinnovare un contratto a tempo determinato (sempre non oltre i 24 mesi), in presenza di una delle tre seguenti condizioni:
I datori di lavoro che ne fanno richiesta possono ottenere un incentivo che vale il 60% della retribuzione lorda mensile (per 12 mesi) in caso di assunzioni tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2023 di giovani che:
Il contributo è riconosciuto per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione e per il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere.
Per il 2023 si prospetta l’innalzamento fino a 3.000 euro della soglia di esenzione dal reddito imponibile dei cosiddetti fringe benefit, ossia i compensi in forma non economica al personale. La misura si applica esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico.
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