Lavoro e welfare
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Decreto lavoro, le novità per le imprese

Pubblicato il testo definitivo in Gazzetta Ufficiale. Ecco le misure più importanti d’interesse per il mondo del lavoro.

decreto lavoro 2023 | CNA Veneto Ovest

Un temporaneo taglio del cuneo fiscale, la revisione dei contratti a termine e incentivi per le imprese che assumono giovani "neet", oltre all’innalzamento della soglia di esenzione dei cosiddetti “fringe benefit” dal reddito. Dal punto di vista delle imprese sono queste le novità più importanti contenute nel nuovo Decreto lavoro approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri del 1° maggio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio.

Vediamo nel dettaglio gli aspetti più in evidenza.

Taglio del cuneo fiscale

Per i periodi di paga da luglio a dicembre (esclusa la tredicesima) scatta l’esonero parziale sulla quota dei contributi per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico dei dipendenti. Questa riduzione della contribuzione (che non ha effetti per il datore di lavoro) è pari:

  • al 7% per i dipendenti con retribuzione mensile imponibile ai fini contributivi fino a 1.923 euro;
  • al 6% per i dipendenti con un reddito annuo lordo superiore tra 25.000 e 35.000 euro.

Contratti a termine

Secondo la disciplina prevista dal Decreto lavoro sui contratti a termine, al datore di lavoro è concesso di prorogare oltre i 12 mesi o rinnovare un contratto a tempo determinato (sempre non oltre i 24 mesi), in presenza di una delle tre seguenti condizioni:

  • nei casi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali o rappresentanze sindacali aziendali
  • in assenza di un accordo collettivo, e comunque entro il 31 dicembre 2024, per esigenze tecniche, organizzative e produttive individuate dalle parti;
  • per sostituzione di altri lavoratori.

Incentivi all’occupazione giovanile “neet”

I datori di lavoro che ne fanno richiesta possono ottenere un incentivo che vale il 60% della retribuzione lorda mensile (per 12 mesi) in caso di assunzioni tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2023 di giovani che:

  • alla data dell’assunzione non hanno compiuto il trentesimo anno di età; 
  • non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione (“NEET”);
  • sono registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”.

Il contributo è riconosciuto per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione e per il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere. 

Fringe benefit

Per il 2023 si prospetta l’innalzamento fino a 3.000 euro della soglia di esenzione dal reddito imponibile dei cosiddetti fringe benefit, ossia i compensi in forma non economica al personale. La misura si applica esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico.


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