Aiuti economici a dipendenti e pensionati, dopo il bonus straordinario ricevuto con la mensilità di luglio è in arrivo un nuovo contributo una tantum di 150 euro con cui fronteggiare i rincari generalizzati e gli aumenti energetici di queste settimane.
Il contributo sarà accreditato anche in questo caso direttamente in conto con la mensilità di novembre (visibile quindi a dicembre nel caso dei dipendenti), con criteri e modalità di assegnazione che cambiano a seconda della categoria.
Nei casi in cui fa fede il requisito reddituale il limite si fa più stringente, scendendo a 20mila euro (a luglio erano 35mila).
Vediamo caso per caso gli aspetti più importanti da considerare.
Il bonus di 150 euro viene erogato dal datore di lavoro (che poi lo recupererà compensandolo con l'Inps in sede di denuncia Uniemens). Verrà corrisposto in unica soluzione direttamente in conto corrente con le competenze di novembre (quindi l’accredito avverrà a dicembre). Anche in questo caso servirà un’autodichiarazione che il lavoratore dovrà consegnare al proprio titolare, in cui lo stesso dichiara di non essere né titolare di pensione né beneficiario di reddito di cittadinanza.
Per accedere all’indennità si conferma una soglia di retribuzione imponibile massima da non superare con riferimento al mese di novembre, fissata in 1538 euro lordi (20mila euro l’anno).
Il contributo di 150 euro spetta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria o titolari di pensioni non gestite da Inps. Sarà direttamente l’Inps (o dall'ente di proprio riferimento) a erogare l’indennità ai pensionati con la mensilità di novembre 2022. Le prestazioni pensionistiche devono essere attive da prima del 1 ottobre 2022 e il reddito personale dei precettori nel 2021 non deve essere stato superiore ai 20mila euro (ai fini del calcolo del tetto valgono i redditi di qualsiasi natura, esclusi il reddito della casa di abitazione e i trattamenti di fine rapporto).
Anche i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti a Inps (o altre casse di previdenza) possono ricevere l’indennità di 150 euro, che si somma all’ulteriore bonus di 200 euro previsto dal primo “Decreto Aiuti”. Occhio però al requisito del reddito: per il bonus del Decreto Aiuti il reddito 2021 deve essere sotto i 35mila euro, mentre il contributo aggiuntivo di 150 euro può riceverlo solo chi non ha superato, sempre nel 2021, i 20mila.